Il Carnevale di Venezia è conosciuto in tutto il mondo. Sono 17 i giorni di festa in cui i suoi canali si riempiono di vita, di gioia dei suoi abitanti, degli sguardi assorti dei turisti stupiti dai colori delle Maschere Veneziane. Scaramuccia è una maschera della commedia dell'arte, derivata dal Capitano: fanfarone e vanaglorioso, vestiva di nero secondo l'uniforme degli spagnoli di stanza a Napoli. In verità però la maschera nacque a Napoli con il nome di Scaramuzza, assumendo la forma Scaramuccia (toscana) nel Settecento. La maschera di Scaramuzza (poi Scaramuccia) divenne celebre per merito dell'attore Tiberio Fiorilli (1608-1694) che, verso il 1640, lo rappresentò in Francia, dove incontrò grande fortuna e si chiamò Scaramouche. Qui il personaggio modificò il primitivo carattere: preferì la chitarra alla spada, ebbe una nuova arguzia e una psicologia più complessa. La maschera, che fu presa a modello dal giovane Molière, restò legata all'interpretazione del Fiorilli tanto che, malgrado vari attori abbiano tentato di riesumarla, può dirsi scomparsa con lui. La moretta era una piccola maschera in velluto nero. La cosa più curiosa di questo travestimento era che non fosse dotata di bocca: non permetteva di proferire alcuna parola. Veniva infatti tenuta aderente al viso senza l’uso di lacci ma mordendo un bottone al suo interno. Da questa peculiarità ha origine il suo secondo nome: la muta. |
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